Diventare commercialista significa intraprendere una professione solida, strategica e sempre più centrale nel contesto economico italiano. Dalla consulenza fiscale alla gestione contabile, il commercialista è una figura di riferimento per imprese, liberi professionisti e cittadini, offrendo competenze tecniche e supporto concreto nel navigare un sistema normativo complesso.
In un’epoca segnata da trasformazioni digitali e automazione, il ruolo del commercialista non perde valore—anzi, si evolve. Fare il commercialista oggi vuol dire fornire consulenze strategiche, pianificazione fiscale e supporto gestionale, contribuendo attivamente allo sviluppo del tessuto imprenditoriale.
Non sorprende, quindi, che questa sia ancora una delle carriere più richieste e apprezzate. In questo articolo ti guideremo passo dopo passo per scoprire come diventare commercialista, con un focus su requisiti, percorso formativo, esame di Stato e opportunità professionali.
Chi è il commercialista e di cosa si occupa
Il commercialista è molto più di un esperto dei numeri: è un consulente di fiducia che affianca imprese, professionisti e privati nella gestione degli aspetti fiscali, contabili e societari. Si tratta di una figura altamente qualificata, in grado di interpretare normative complesse e trasformarle in soluzioni pratiche per la crescita e la sostenibilità economica.
Le sue competenze spaziano in diversi ambiti, rendendolo un punto di riferimento trasversale nel mondo del lavoro:
- Area fiscale: supporta nella gestione delle imposte, IVA, dichiarazioni dei redditi e regimi agevolati come il forfettario.
- Contabilità: si occupa della tenuta dei registri contabili e della redazione del bilancio d’esercizio.
- Consulenza societaria: interviene nei processi di costituzione, trasformazione o liquidazione delle società.
- Consulenza aziendale: analizza costi, margini e risultati, contribuendo alla pianificazione finanziaria e al controllo di gestione.
Grazie alla sua preparazione multidisciplinare, il commercialista è spesso una figura chiave nelle decisioni strategiche delle aziende, contribuendo in modo concreto al loro sviluppo nel tempo.
Requisiti per diventare commercialista
Per diventare commercialista in Italia è necessario possedere un titolo di studio conforme ai requisiti previsti dal Ministero dell’Università e della Ricerca. La laurea per diventare commercialista deve appartenere a specifiche classi:
- Laurea triennale appartenente alla classe L-18 (Scienze dell’economia e della gestione aziendale) o L-33 (Scienze economiche).
- Laurea magistrale appartenente alla classe LM-56 (Scienze dell’economia), LM-77 (Scienze economico-aziendali) o LM-63 (Scienze delle pubbliche amministrazioni).
- In alcuni casi, è ammessa anche la laurea in Giurisprudenza (classe LMG/01), se integrata da specifici esami economici e previa valutazione del piano di studi.
Il titolo di studio costituisce il primo requisito formale per poter accedere al tirocinio e, successivamente, all’esame di Stato necessario per ottenere l’abilitazione alla professione.
Il percorso formativo
Dopo aver ottenuto il titolo di studio adeguato, il percorso per diventare commercialista prevede tre tapp eben precise:
- Laurea triennale + laurea magistrale: è necessario completare entrambi i cicli di studi universitari.
- Tirocinio professionale di 18 mesi: da svolgere presso uno studio iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Durante questo periodo, il tirocinante acquisisce competenze pratiche in ambito contabile, fiscale e societario.
- Esame di Stato: una volta terminato il tirocinio, è possibile accedere all’Esame di Stato, che abilita ufficialmente alla professione.
- Iscrizione all’Albo professionale: superato l’esame, l’ultimo step è l’iscrizione all’Albo, che consente di esercitare legalmente la professione su tutto il territorio nazionale.
Questo iter per diventare commercialista garantisce una formazione completa, teorica e pratica, necessaria per affrontare con competenza le sfide previste da questa professione.
L’Esame di Stato
L’Esame di Stato è l’ultimo passaggio obbligatorio per poter esercitare legalmente la professione di commercialista. La prova, complessa e articolata, è volta a verificare le competenze teoriche e pratiche acquisite durante il percorso di studi e il periodo di tirocinio. Studiare con costanza e approfondire diversi argomenti è fondamentale per affrontare con successo l’Esame di Stato e diventare dottore commercialista.
La struttura dell’esame prevede:
- Due prove scritte, generalmente una di contabilità e bilancio e una che verte sui temi del diritto tributario, commerciale o del lavoro.
- Una terza prova scritta (con contenuto pratico o teorico-pratico) su materie scelte dalla commissione.
- Una prova orale che può includere discussioni sulle materie scritte, ma anche domande relative alla deontologia professionale e ordinamento della professione.
Le materie principali dell’Esame di Stato per diventare commercialista sono:
- Ragioneria generale e applicata
- Diritto commerciale e societario
- Diritto tributario
- Revisione aziendale
- Tecnica professionale e revisione aziendale
- Deontologia ed etica del professionista
Consigli per la preparazione
L’Esame di Stato per l’abilitazione alla professione di dottore commercialista rappresenta una tappa fondamentale nel percorso formativo, e richiede una preparazione accurata, sia teorica che pratica.
Di seguito, alcuni suggerimenti utili per affrontarlo con maggiore consapevolezza:
- Partecipare a corsi preparatori organizzati dagli Ordini territoriali o da enti specializzati nel settore, utili per avere una panoramica completa delle prove e delle materie richieste.
- Adottare un metodo di studio strutturato, alternando l’approfondimento teorico a esercitazioni pratiche basate su casi reali.
- Utilizzare manuali e testi aggiornati, in linea con la normativa vigente e con le ultime novità professionali.
- Simulare le prove d’esame per abituarsi alla struttura, ai tempi e alle modalità di svolgimento previste.
- Mantenersi costantemente aggiornati su temi fiscali, contabili e societari, attraverso fonti ufficiali, pubblicazioni professionali e formazione continua.
L’Esame di Stato per diventare commercialista è sicuramente impegnativo, ma imprescindibile per accedere alla professione, esercitarla in piena autonomia e rispondere alle necessità e alle sfide del contesto economico e professionale italiano.
Iscrizione all’Albo
Dopo aver superato l’Esame di Stato, il passo finale per diventare ufficialmente commercialista è l’iscrizione all’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, gestito dagli Ordini territoriali.
L’Albo è suddiviso in due sezioni:
- Sezione A – Dottori Commercialisti: riservata a chi ha conseguito una laurea magistrale (LM-56, LM-77, ecc.) e ha superato l’Esame di Stato per questa sezione.
- Sezione B – Esperti Contabili: accessibile a chi ha conseguito la laurea triennale (L-18, L-33) e superato lo specifico Esame di Stato.
Documenti necessari per l’iscrizione:
- Domanda compilata secondo il modulo fornito dall’Ordine territoriale di competenza.
- Certificato di superamento dell’Esame di Stato.
- Copia del titolo di studio e del documento d’identità.
- Dichiarazione di inizio attività (per chi intende esercitare da subito).
- Eventuale documentazione relativa all’assicurazione professionale.
Costi da sostenere:
- Tassa di iscrizione una tantum (variabile in base all’Ordine territoriale).
- Quota annuale di mantenimento dell’iscrizione, anche questa definita dagli Ordini territoriali.
- Eventuali costi per l’assicurazione obbligatoria e la formazione continua.
In generale, il costo dell’iscrizione all’Albo può variare da circa 400 € a oltre 800 €, a seconda della sede e delle agevolazioni, inclusa la tassa governativa che ha un contributo fisso 168 €. Un consiglio: prima di effettuare l’iscrizione, è bene verificare sul sito ufficiale del proprio Ordine territoriale eventuali riduzioni (es. under 36) o agevolazioni.
L’iscrizione all’Albo è il passaggio che attribuisce piena legittimità all’esercizio della professione e permette di iniziare a operare come libero professionista o all’interno di studi associati.
Differenza tra un commercialista e un esperto contabile
Sebbene i due profili vengano talvolta confusi, il commercialista e l’ esperto contabile sono figure professionali distinte, sia per percorso formativo che per ambito di competenze e responsabilità. Entrambe le figure sono accomunate dall’iscrizione all’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, seppur in sezioni differenti.
1. Titolo di studio e sezione di iscrizione all’Albo
- Il commercialista è iscritto alla Sezione A dell’Albo e deve aver conseguito una laurea magistrale in discipline economiche (es. LM-77 o LM-56).
- L’esperto contabile, invece, è iscritto alla Sezione B dell’Albo e può accedere alla professione con una laurea triennale, appartenente alle classi L-18 o L-33.
2. Ambito di attività e competenze
- Entrambi i professionisti operano nell’ambito della contabilità, della redazione dei bilanci e degli adempimenti fiscali per imprese e professionisti.
- Tuttavia, il commercialista ha competenze più ampie: può offrire consulenza societaria e strategica, occuparsi di operazioni straordinarie, svolgere attività di revisione legale dei conti, e ricoprire incarichi di responsabilità pubblica, come curatore fallimentare o consulente tecnico del giudice.
L’esperto contabile ha un ruolo più operativo, focalizzato principalmente sugli aspetti contabili e fiscali ordinari, mentre il commercialista è caratterizzato da un profilo più articolato e strategico e da una maggiore ampiezza di intervento professionale.
È possibile ottenere la qualifica di commercialista online?
Grazie alla crescente disponibilità di corsi universitari e formativi a distanza è possibile seguire buona parte del percorso per diventare commercialista in modalità online. Tuttavia, la qualifica ufficiale di dottore commercialista può essere ottenuta solo seguendo un percorso riconosciuto dal MIUR, che include:
- Laurea triennale e magistrale: molte università offrono corsi in Scienze Economiche e Economia Aziendale erogati on-line, come ad esempio quelli proposti da Università telematiche riconosciute (eCampus, Unimarconi, Mercatorum, ecc.).
- Tirocinio obbligatorio di 18 mesi: da svolgere necessariamente in presenza, presso uno studio abilitato.
- Esame di Stato: le prove scritte e orali si svolgono in presenza, ma in alcuni periodi (es. durante emergenze sanitarie) sono state ammesse modalità telematiche.
Quindi, la formazione teorica può essere svolta online, ma le fasi pratiche e l’abilitazione prevedono le modalità tradizionali di svolgimento in presenza.
Opportunità professionali
La professione di commercialista apre le porte a un ampio ventaglio di opportunità, sia in ambito privato che pubblico, con concrete possibilità di crescita, specializzazione e affermazione professionale. Grazie alla trasversalità delle competenze acquisite, il dottore commercialista può ricoprire ruoli strategici in diversi contesti lavorativi.
I dati ISTAT 2023 confermano che i laureati in ambito economico-giuridico hanno un tasso di occupazione dell’84,2%, tra i più alti nel panorama accademico italiano.
Tra i principali sbocchi professionali troviamo:
- Lavoro autonomo: possibilità di aprire un proprio studio e offrire consulenza fiscale, contabile e societaria a piccole e medie imprese, liberi professionisti e startup.
- Ruolo da dipendente: molte aziende, enti pubblici, banche e multinazionali ricercano commercialisti per posizioni chiave come controller, responsabile amministrativo o Chief Financial Officer (CFO).
- Specializzazioni verticali: revisione legale, consulenza su operazioni straordinarie (fusioni, acquisizioni, ristrutturazioni), fiscalità internazionale, diritto tributario, oppure settori emergenti come il fintech.
- Supporto alle startup: i commercialisti giocano un ruolo fondamentale nella fase di avvio, ma non solo, offrendo supporto nella pianificazione finanziaria, nella scelta del regime fiscale e nella gestione degli obblighi normativi.
Diventare commercialista vuol dire intraprendere una carriera estremamente versatile, in grado di adattarsi a diversi percorsi e obiettivi professionali, con concrete prospettive di sviluppo sia in termini di competenze che di responsabilità.
Conclusione
Diventare commercialista oggi vuol dire acquisire competenze tecniche e giuridiche, ma anche sapersi adattare a un contesto professionale sempre più digitale e competitivo, in continua evoluzione. La gestione del tempo, l’organizzazione dei flussi di lavoro e la comunicazione con i clienti sono aspetti fondamentali per distinguersi e offrire un servizio di valore.
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